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L’allergia è una reazione abnorme o esagerata che il sistema immunitario di alcuni individui mette in atto contro alcune sostanze generalmente innocue definite allergeni. In questi casi il sistema immunitario invece di proteggere danneggia l’organismo. Come definito in precedenza le sostanze che causano la reazione immunitaria sono gli allergeni, tra queste ricordiamo i pollini delle piante, alcuni alimenti, farmaci, sostanze chimiche di origine industriale e polveri. Normalmente gli allergeni non provocano nessun tipo di reazione, tuttavia in alcuni soggetti sono riconosciuti come sostanze nocive.
Probabilmente esiste una componente genetica ereditaria per la quale alcuni soggetti rispetto ad altri possono essere definiti soggetti allergici. Il meccanismo della risposta immunitaria all’allergene è molto complesso ma possiamo schematizzarlo in due fasi. La prima fase viene definita di sensibilizzazione, ossia l’allergene entra in contattato per la prima volta con l’organismo ed attiva il meccanismo immunitario in modo abnorme. Generalmente questo primo contatto non genera una vera e propria manifestazione allergica ma prepara l’organismo, lo sensibilizza alle reazioni future. La seconda fase è la vera e propria manifestazione allergica. In questa fase il secondo contatto con l’allergene scatena la reazione immunitaria e la sintomatologia vera e propria in quanto il meccanismo era già stato precedentemente sensibilizzato.
Le manifestazioni allergiche possono insorgere pochi minuti dopo il contatto con la sostanza; in questo caso l’allergia o ipersensibilità è detta immediata. L’ipersensibilità ritardata si verifica, invece, solo 24/72 ore dopo il contatto con l’allergene. Questo differenza è dovuta all’attivazione di diversi meccanismi immunitari.
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Le manifestazioni allergiche possono interessare un solo organo o essere generalizzate. La via di penetrazione dell’allergene influenza il tipo di disturbi che esso determina. Ad esempio le sostanze inalate (via respiratoria) provocano prevalentemente reazioni allergiche dell’apparato respiratorio: raffreddore da fieno, asma allergica, ma anche congiuntiviti; le sostanze ingerite con gli alimenti possono provocare disturbi intestinali(diarrea, vomito, dolori addominali) ma anche allergie cutanee(orticarie, prurito); le sostanze che penetrano attraverso la pelle provocano reazioni cutanee (eczemi); le sostanze introdotte nei tessuti profondi provocano disturbi a vari organi o disturbi generalizzati(shock anafilattico, malattia da siero). Qualunque sia la via di penetrazione sono sempre possibile reazioni allergiche generalizzate, anche per dosi molto piccole di allergeni, quali quelle utilizzate per i test cutanei effettuati per diagnosticare le allergie. Il contatto dell’allergene con l’organismo genera il rilascio di istamina ed altre sostanze che generano la sintomatologia allergica.
L’ istamina e queste altre sostanze, infatti possono agire:
• sui vasi sanguigni provocando vasodilatazione ed aumento della permeabilità capillare(rossore e macchie cutanee);
• sulle terminazioni nervose, dando prurito e dolore;
• sulla muscolatura liscia dell’intestino dando diarrea, vomito, crampi addominali;
• sui bronchi, dando asma.
Generalmente le reazioni allergiche più comuni sono quelle Ig E mediate ossia le reazioni di tipo I o da ipersensibilità anafilattica. Le manifestazioni allergiche di questo gruppo possono essere suddivise in reazioni locali e reazioni generalizzate (shock anafilattico o anafilassi). Le reazioni locali si manifestano generalmente nella sede in cui l’allergene è penetrato e questo tipo di reazione è causata prevalentemente da pollini o allergeni alimentari. Le reazioni generalizzate possono essere causate anche dall’inoculazione di farmaci, sieri, da punture di insetti, o da altri allergeni. Lo shock anafilattico è una condizione molto grave caratterizzata da un brusco calo della pressione (shock) e difficoltà respiratoria grave per spasmo dei bronchi ed edema della glottide (rigonfiamento della laringe) che provoca soffocamento e dolori addominali (può provocare anche la morte).
Terapia
Come definito in precedenza il contatto dell’allergene con l’organismo genera il rilascio di istamina ed altre sostanze che generano la sintomatologia allergica, pertanto la terapia delle manifestazioni allergiche è eseguita principalmente con farmaci definiti antistaminici in quanto neutralizzano gli effetti nocivi dell’istamina rilasciata dal sistema immunitario. Tali farmaci si trovano in commercio come compresse o gocce o sciroppi ad uso sistemico o come creme e pomate ad uso locale. Alcuni di essi sono venduti senza obbligo di prescrizione medica (farmaci da banco), mentre altri sono dispensabili solo dopo una visita specialistica.
Gli antistaminici ad uso orale riducono i segni ed i sintomi delle allergie come gonfiore, naso che cola, prurito generalizzato. Gli antistaminici orali comprendono farmaci a base di loratadina o desloratadina, cetirizina ed in ultimo di farmaci di ultima generazione quali l’ebastina per la quale è ridotto l’effetto collaterale principale degli antistaminici, ossia la sonnolenza. Gli spray nasali aiutano ad alleviare la congestione ed il gocciolamento nasale. Gli spray spesso contengono anche altre sostanze decongestionanti come la pseudoefedrina. I colliri antistaminici sono utilizzati nella manifestazione allergica oculare. Spesso i colliri contengono anche sostanze lubrificanti quali l’acido ialuronico o sostanze naturali rinfrescanti quali la camomilla, l’eufrasia e l’amamelide. Per le allergie da contatto che si manifestano sulla cute, se la sintomatologia è localizzata, ad esempio a seguito di una puntura di insetto, possiamo utilizzare anche antistaminici ad uso topico locale in crema o pomata.
Oltre agli antistaminici anche i corticosteroidi, meglio conosciuti come farmaci cortisonici, aiutano a prevenire e trattare l’infiammazione bloccando le reazioni allergiche. A differenza degli antistaminici tali farmaci possono essere dispensati prevalentemente solo sotto prescrizione medica. Ne sono un esempio alcuni spray cortisonici sia nasali che orali che prevengono le manifestazione dell’asma allergico. In caso di anafilassi (shock anafilattico) il farmaco di elezione e salvavita è l’epinefrina, meglio conosciuta come adrenalina. Questa viene assunta attraverso dispositivi di emergenza per auto-iniezione dotati di ago e siringa.
In conclusione è particolarmente importante il rapporto che il paziente allergico crea con il suo medico curante o con il farmacista al fine di essere correttamente guidato nella scelta della terapia più adatta al tipo di allergia e di allergene.
Dott. Marco Barone