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Perché parlare sempre di colesterolo?
L’innalzamento dei livelli di colesterolo ematico, detto ipercolesterolemia, è causato in genere da alterazioni dei delicati equilibri tra assunzione (colesterolo esogeno) e biosintesi endogena ed eliminazione con al bile e le feci.
Il rischio di malattie cardiovascolari, una delle principali cause di morte nei paesi più industrializzati, è legato anche all’aumento del colesterolo nel sangue.
Numerose indagini epidemiologiche hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra la mortalità per malattie cardiovascolari e i livelli ematici di colesterolo. Il Seven Countries Study ha evidenziato che ad un incremento di 20mg/dL di colesterolo plasmatico corrisponde un aumento del 12% dell’incidenza di mortalità cardiovascolare. Il Framingham Heart Study e il Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT) hanno confermato la correlazione lineare tra il rischio di eventi ischemici e i valori di colesterolemia e che tale correlazione diventava esponenziale per valori superiori a 240mg/dL di colesterolo nel sangue.
Altri studi epidemiologici hanno dimostrato il coinvolgimento dei livelli di colesterolo, trigliceridi e di altri fattori di rischio: alcuni sono controllabili come fumo, ipertensione, diabete di tipo 2, obesità, sedentarietà, mentre altri sono indipendenti dalla nostra volontà, come età, sesso, familiarità.
Tabella dei livelli ottimali di colesterolo totale e di colesterolo LDL (cattivo)
Colesterolo totale (valori in mg/dL)
• • tra 200 e 240 valore moderatamente alto
• >240 valore alto
Colesterolo LDL (valori in mg/dL)
• • tra 130 e 160 valore leggermente alto
• tra 160 e 190 valore alto
• >190 valore molto alto
Il primo rimedio a livelli alti di colesterolo, trigliceridi ed LDL è quello di modificare in meglio la nostra alimentazione con cibi sani ricchi di omega3 ed omega6. Gli omega3 e gli omega6 sono degli acidi grassi polinsaturi, ossia ricchi di doppi legami chimici, che sono in grado di abbassare le concentrazioni di colesterolo “cattivo” e dei trigliceridi nel sangue e pertanto proteggere le pareti delle arterie ed in particolare delle coronarie dalla produzione delle placche aterosclerotiche.
Esistono molteplici alimenti ricchi di omega3 ed omega6 quali il pesce azzurro o l’olio di krill. L’olio di krill è estratto da un piccolo crostaceo che vive nelle acque dell’oceano antartico. Quando risulta difficoltoso mangiare elevate quantità di questi alimenti si possono utilizzare degli integratori che assunti con regolarità proteggono il nostro cuore.
Dott. Marco Barone